CALOGERO ANTINORO Un grande pittore degli anni '60
Antinoro, chiamato Lillo dagli amici, nacque a Canicattì il 17 Agosto del 1927 e morì il 10 marzo del 1988.
E' stato un grande artista che non va dimenticato. Una figura di grande interesse pittorico ove rifulge la sua grande espressività in un indirizzo di fine realismo. Tutte le sue opere, tutti i suoi quadri esprimono un vero mondo trasportato dalla sua geniale mente e dalla sua mano dalla realtà all'arte.
In una mostra, svoltasi nei piani bassi dell'ex Casa del fascio, Lillo Antinoro ricevette la targa Città di Canicattì, assessorato alla P.I. il 5 aprile 1986.
La 1° Mostra del "Concorso Pittori e Scultori Canicattinesi" fu organizzata dall'Associazione artistico - Culturale "La Cariatide". Ecco cosa scrisse sul nostro grande pittore il compianto giornalista prof. Angelo La Vecchia.
«Pittore e decoratore, nato a Canicattì dove, dirigeva l'azienda «Texarredo - Antinoro», con la sensibilità dell'artista e col raro gusto del bello. Calogero Antinoro è da considerarsi un autodidatta, una di quelle classiche figure di artista che scoprono e coltivano per tutta la vita la particolare vocazione del «farsi da sé» nella quotidiana conquista di una personalità che cresce ogni giorno e si fa sempre più forte.
Nella vita e nell'arte è il tipico uomo della «Piccozza» pascoliana che avverte la gioia e l'orgoglio di poter gridare «Da me, da solo»...!
Fin da giovane si cimenta in disegni e quadri semplici e chiari; e comincia a rivelarsi in lui la gioia felice dei colori che esplodono, in tutta la loro bellezza, nei quadri degli anni 50. Da allora Calogero Antinoro ha continuato a dipingere per sé, con rara padronanza dei colori, profondendo nelle sue opere una nota di sano ottimismo venato, col passare degli anni, di dolce malinconia. I suoi paesaggi, nei quali predominano i colori chiari e vivi in un felice gioco di luci e ombre, hanno il fascino di richiamare una gioiosa esistenza umana in un ambiente a misura d'uomo. Le sue figure, anche se colte in atteggiamenti umili e familiari, sono cariche di una spiritualità intensa e viva. Per tutte citiamo quello scorcio ripido della via che costeggia la selva del convento della Madonna della Rocca, a nord, tra due muri e all'ombra di un cipresso gigante due viandanti, appena accennati nel disegno, te li trovi come a rappresentare il pur semplice ma sempre duro cammino dell'uomo che avanza, per la strada segnata dal tempo, verso l'erta, verso l'alto, verso la luce! La casa di Calogero Antinoro è divenuta una ricca pinacoteca personale, ma vorremmo che almeno alcune delle sue opere, venissero esposte al godimento degli altri».