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RICORDO DI NINO SAETTA

Intelligenza, onestà, bontà ed umiltà: queste le doti salienti che caratterizzavano ed illuminavano la figura dell’indimenticabile Nino Saetta.

La signorilità del portamento, la serietà dell’aspetto, il modo di vestire, sobriamente raffinato, si coniugavano in Lui in maniera mirabile con le altre non comuni qualità umane di cui era fornito: la finezza del tratto, il linguaggio semplice ed essenziale ma preciso, il tono pacato e gradevole della voce, la misuratezza delle parole e dei gesti. Spontaneamente cordiale, naturalmente portato al rispetto verso gli altri, sensibile e delicato, la Sua presenza – in famiglia, nel lavoro e tra gli amici – riusciva ad essere sicura ed avvertita seppure discreta, essendo ogni Sua manifestazione permeata nel contempo dalla gentilezza d’animo e da una personalità forte ma temperata dall’esperienza.

Mai una parola poco benevola nei confronti del Suo prossimo, verso il quale mostrava, per fatto naturale, comprensione e tolleranza, umanità e generosità.

Quanti hanno avuto il bene della Sua amicizia ne hanno apprezzato e ne ricordano la capacità di dare, l’ampia disponibilità, il disinteresse, il desiderio di creare un rapporto forte, duraturo e sincero, in cui era sempre presente la particolare educazione che Gli era propria; da essi veniva ricambiato con tanta stima e con tanto affetto.

La moglie e i figli in Lui conobbero il raro esempio del congiunto composto, alieno da eccessi, riservato, serio, sereno, affettuoso, capace di sorrisi rassicuranti, pronto alla rinuncia e al sacrificio.

A Stefano, in particolare, seppe dare, con duraturo slancio paterno, il meglio di se stesso, prodigandogli le più premurose attenzioni, riuscendo a conciliare, come pochi saprebbero fare, amore e autorità e bilanciando i divieti e le proibizioni con affettuose, frequenti e misurate concessioni.

Nell’ambiente di lavoro, convinto della delicatezza e dell’importanza sociale della funzione che era chiamato a svolgere, responsabilmente compreso della gravosità del compito di giudicare i propri simili, Egli si distingueva per la capacità professionale, per la serietà e la compostezza, per il silenzioso ma efficace impegno, per il sicuro senso del dovere e dello Stato, senza mai cedere – schivo com’era – a fatue tentazioni di esibizionismo o di protagonismo, ma dando sempre prova di spiccata ed indiscutibile onestà intellettuale.

Giuseppe Brancato

 


solfano@virgilio.it

































































































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