Barone Francesco Lombardo (Canicattì, 1835-1910), saggio e generoso gentiluomo. Di lui si può dire quel che scrisse Daita di Niccolò Palmeri: "Modello ai patrizi e rimprovero insieme, poiché sa e mostra come alle sue mani abbia Iddio affidate le dovizie e la forza per correggere le ingiurie di fortuna". Ai contadini diede in affitto parte dei suoi terreni, trasformò vaste estensioni dei suoi latifondi in fiorenti mandorleti e costruì all'interno dei suoi poderi numerose case coloniche e strade per sessanta chilometri. Si battè per la soppressione delle decime regie siciliane e si mise a capo della "Lega dei Comuni siciliani per la riforma delle circoscrizioni territoriali". L'Ospedale di Canicattì, che ne porta il nome, deve tanto a lui, che nel 1908 ne fu grande benefattore con una lauta elargizione
Foto e didascalie
di Diego Lodato