Don Fausto Curto (Canicattì 26/01/1913 - Pedara 13/04/2005) da Gaetano, sovrastante amministratore di feudi, e da Rachele D’Andrea.
Terzo fra sei figli (Giuseppe, primogenito, Generale di Finanza, Luigina insegnante, Alberto ispettore alle imposte, Filomena insegnante, Francesco direttore al Banco di Sicilia), ha studiato presso il Seminario Vescovile di Agrigento, poi ha continuato a studiare presso gli Istituti Salesiani. Nel 1937 è stato ordinato Sacerdote Salesiano. Ha conseguito due lauree, quella in materie letterarie e quella in lingue e letterature straniere all’Università di Magistero, ambedue a Messina.
Attento osservatore e vicino ai problemi giovanili, come lo fu anche il fratello Giuseppe, che vedeva nei giovani le future leve della società di domani, da buon salesiano, Don Fausto Curto nel corso della sua vita si è impegnato molto per l’apertura di scuole e di centri sportivi a Messina, Catania e San Cataldo in favore, soprattutto, dei ragazzi meno abbienti.
A Canicattì per quarant’anni si è adoperato per la Fondazione Salesiana di Rovitelli.
Sensibile alla cultura, studioso e prolifero scrittore a Canicattì ha fondato l’Archivio Storico, salvando dall’abbandono e dalla rovina numerosi, interessanti volumi sia a stampa, sia manoscritti su cause civili e criminali di Canicattì ed atti del suo Municipio dal 1580.
Don Curto ha donato alla Biblioteca Comunale di Canicattì circa un migliaio di suoi libri, di vario interesse culturale, seguendo l’encomiabile gesto della cognata, signora Lina, moglie del fratello prof. Giuseppe, morto a Napoli il 25.3.1982 all’età di 79 anni. La biblioteca del Generale comprende una ingente quantità di volumi di cui Donna Lina s’è privata «…sicura di fare rivivere il suo Uomo, dotto e munifico, tra i figli della sua terra natìa».
Una nota caratteristica del salesiano è il suo carattere brioso, vivacissimo, scintillante. Carattere e pubblicazioni gli hanno meritato la partecipazione all’Accademia del Parnaso come arcade.
Il prof. Lodato, nel suo volume sull’Accademia di recente pubblicazione, riporta due piccanti poesie del nostro accademico.
PUBBLICAZIONI
Don Curto, uomo colto, sensibile all’arte ed alle lettere, ha al suo attivo numerose pubblicazioni di vario genere: religioso, storico locale, linguistico e grammaticale, in quanto egli è, oltre che uno studioso ed un appassionato di storia nostrana, anche un linguista, un grammatico ed un umorista. Egli nelle sue opere riesce spesso a unire ad uno stile serio uno stile ricco di esuberante vitalità che, talvolta, diventa ironico e faceto. Elementi questi che lo contraddistinguono dagli altri autori nostrani.
Il 1979 è l’anno della pubblicazione di due opere: La Mamma di Don Bosco e Patri Jachinu, santuzzu miu!. La prima, edita dalla Elle Ci Di – Leumann (TO), è la biografia della mamma di Don Bosco, Margherita, che rimasta vedova giovanissima, a soli ventinove anni, ebbe la forza fisica e morale di mandare avanti la famiglia e di educare i figli secondo principi morali sani e religiosi. Con il suo tipico stile, ma anche aneddotico, Don Curto presenta in detto libro questa donna che ha avuto un ruolo fondamentale nella vita e nella formazione spirituale di Don Bosco.
La seconda opera, edita dalla tipografia “Grafiche Fama“ in Caltanissetta, è la narrazione della vita del nostro caro, amato e venerato Servo di Dio, Padre Gioachino La Lomia. In questo libro Don Curto tratta le vicende biografiche del Santo, dalla nascita alla morte, in bei versi dialettali.
Nel 1985 il Salesiano pubblica Un biennio di amministrazione comunale - 1827 e 1828: un intero volume sugli atti e sulle delibere del Decurionato di quegli anni.
Nel 1986 pubblica il primo volume di Canicattì ’60 – La Canicattì dei nostri catananni: un’opera interessante per noi canicattinesi per il valore storico, al pari della precedente. Un’opera in due volumi (il secondo sarà pubblicato nel 1989). Il primo riguarda il periodo più borbonico che garibaldino, quello che va dal gennaio al luglio 1860; il secondo riguarda, invece, il periodo più garibaldino ed italico, cioè quello che va dall’agosto al dicembre 1860. Anche in questi due volumi Don Curto riferisce fatti, accadimenti, atti e delibere del nostro Decurionato, in un momento particolarmente difficile, importante e delicato del nostro risorgimento.
Con la verve e l’humour di cui è dotato, nel 1988 pubblica Un pizzico di sale – massime e barzellette, edito da Editrice Elle Ci Di, Leumann (TO). Una raccolta di massime e barzellette, talune inventate anche dallo stesso Don Curto. Un libro che per il contenuto è definito dallo stesso autore «… un … efficace mezzo di educazione e di attrattiva». Un particolare strumento e mezzo di contatto tra l’autore ed i ragazzi, quindi, verso i quali ha sempre nutrito grande interesse e devozione. È, soprattutto, nei confronti dei meno abbienti che ha speso buona parte della sua vita, interessandosi e dedicandosi alla loro educazione ed alla loro sana crescita morale e religiosa.
Dietro incarico ricevuto dal parroco della Chiesa di San Diego, Don Domenico Di Naro, con la piena adesione della Confraternita dei santi Sebastiano e Diego, nel 1993 Don Curto pubblica San Diego de Alcalà – Vita del Santo, edito dalla Tipolitografia nissena. In sostanza s’è proceduto come circa duecento anni fa, allorquando l’allora parroco della Chiesa di San Sebastiano (oggi San Diego), P. Don Pietro Termine, diede incarico al Frate Minore del convento dello Spirito Santo in Canicattì, P. Gaetano da Marsala, di scrivere la vita di San Diego. Come si può facilmente notare la storia si ripete. Per la realizzazione di questo lavoro il Salesiano s’è avvalso di fonti di valore storico, come la Bolla di Canonizzazione di Papa Sisto V e gli Annali dei Minori dello storico Wadding, nonché di fonti di valore letterario, come l’Enciclopedia Treccani di Roma e L’Enciclopedia Cattolica del Vaticano, oltre alle notizie avute dai Salesiani di Alcalà di Spagna ed al volume di P. Gaetano da Marsala.
A quindici anni di distanza dalla morte del fratello maggiore Giuseppe, nel marzo del 1997 collabora con la Sezione Canicattinese dei Combattenti Alleati alla stesura del volume Fede e Patria – Cenni biografici sul Gen. Giuseppe Curto, edito dalla Tipolitografia Aurora in Canicattì. Una biografia questa del fratello primogenito che, dopo essersi congedato dal Corpo della Guardia di Finanza con il grado di generale, intraprese l’attività di insegnante di discipline economico-aziendali. Qui Don Curto esalta le doti culturali, morali e militari del fratello che tanto s’è battuto per vedere realizzato un sogno: l’Unione Europea.
Ma, Don Fausto Curto è anche poeta, linguista e grammatico.
Musa Vagante e Musa Orante, entrambi editi dalla Tipografia Gruppo Cultura Duemila in Ragusa, rispettivamente una raccolta di poesie di vario genere e di poesie religiose, sono l’espressione più viva della sua vena poetica.
Numerose sono le pubblicazioni come linguista e come grammatico. Ricordiamo il “Manuale di Ortoepia italiana” cui ha fatto seguire il “Vocabolarietto di Ortoepia”, “Grammatica italiana in versi”, “Fonetica inglese”, “La grammatica Caniattinisa (la grammatica della parlata di Canicattì e dintorni)”, “Canicattì – Madrid e Bagdad della Sicilia (tracce di spagnolo ed arabo nella parlata di Canicattì e centri vicini”, “Note del mio ngangaranguni”.
Interessanti, rari, oserei dire quasi unici questi ultimi tre volumi nei quali si parla rispettivamente della grammatica del dialetto-lingua canicattinese; della somiglianza del dialetto canicattinese in fatto di suoni, di espressioni e modi di dire alla lingua spagnola ed araba; di fonetica del dialetto canicattinese e, quindi, della derivazione dei suoni nel nostro dialetto dal latino e dall’italiano.
Numerosi sono pure i lavori, le note di critica a parecchie produzioni linguistiche e storiche, comunicate ai vari autori. Spiccano tra di esse: “Emendamenti proposti per la grammatica francese La Tour Eiffel” di Aldo Bruni (Aristea Editrice Milano), “Critiche ed emendamenti al volume” “Come parlare e scrivere meglio” (edito da Selezione dal Reader’s Digest), “Osservazioni più o meno critiche al Dizionario Italiano Ragionato” di Guido D’Anna, “Critiche al Dizionario Linguistico Moderno”, di Aldo Gabrielli (Ediz. Mondadori, 1961), “Rilievi sul testo scolastico Lingua Italiana”, di Oli – De Bernardis – Sorci (editore Le Monnier), “Note critiche al Dizionario Grammaticale” di Vincenzo Cappellini (edizione De Agostini, Novara 1993), “Note critiche al Dizionario Fondamentale della Lingua Italiana” (editrice De Agostini).
Numerosissimi anche gli articoli sui volumi manoscritti dell’Archivio Storico di Canicattì, pubblicati da “La Torre”.
Queste pubblicazioni sono valse spesso a Don Fausto Curto premi, consensi e riconoscimenti vari.
Di prossima edizione sono il “Vocabolario canicattinese”, ricco dei vocaboli usati tra noi fin dagli inizi del secolo, di circa 405 pagine, e “Storia della fondazione e dello sviluppo dell’Opera Salesiana in Canicattì (Rovitelli)”.
di Giuseppe Lo Verme