Chi scrive è molto probabilmente un discendente dell’umile Frate Domenico Lo Verme, un “Santo” dimenticato, che occupa l’ottavo posto tra i 74 religiosi dell’ordine dei Minori Conventuali (cui appartenne) morti nel XVIII secolo in odore di santità. Un frate caduto nell’oblio del quale ritengo pochi abbiano sentito parlare, anche a Canicattì sua terra natale, e ancor meno avuto conoscenza tramite scritti. E i motivi potrebbero essere diversi. Molto probabilmente perché visse in un periodo in cui Canicattì era un piccolo borgo di tipo feudale la cui popolazione era costituita prevalentemente da un ceto prettamente contadino, in cui l’analfabetismo imperava incontrastato, per cui le testimonianze si tramandavano in modo quasi esclusivamente verbale oppure «de auditu». Un altro motivo potrebbe essere rappresentato dal fatto che fra’ Domenico Lo Verme trascorse la maturità, l’ultima parte della sua vita a Palermo e, quindi, il ricordo vero, più vivo, più nitido sulla sua forte personalità e sulle sue gesta religiose rimase più impresso nelle menti dei palermitani o di quanti ebbero un contatto più diretto con il Servo di Dio. Ancora, un altro motivo potrebbe essere rappresentato da un avvenimento molto importante, che sconvolse la vita di molti religiosi, cioè dalla soppressione nel 1866 delle corporazioni religiose e dalla confisca, un anno dopo, dei loro beni da parte dello stato. Di conseguenza in quel trambusto molti volumi, molti libri, molti documenti d’archivio andarono perduti per sempre.
Comunque, al di là di ogni ipotesi, scarse, quasi inesistenti sono le notizie d’archivio rimaste sul suo conto fino ai nostri giorni: una nota di protocollo nei regesti dell’Ordine del 25 novembre 1673, ossia una dispensa pontificia con la quale il Servo di Dio ottenne il permesso di iniziare il noviziato nel convento della demaniale Castronovo; un’altra nota del 10 ottobre 1700, contenente il permesso di andare in pellegrinaggio a Loreto, Assisi e Padova; il «Summarium», ossia la presentazione sistematica della vita, delle virtù teologali, cardinali, voti, ecc, la fama di santità di un candidato alla Canonizzazione, tratta dalle testimonianze risultanti dal Processo ordinario diocesano e preparata per l’introduzione del Processo apostolico; la «Positio», la sintesi delle deposizioni e dei miracoli fatti dal Servo di Dio; le epigrafi contenute sotto due suoi ritratti nel momento della morte.
da: "Frate Domenico Lo Verme, un francescano rimasto nell’oblio" di Giuseppe Lo Verme